Vento di cambiamento

06/02/2013

 

La crisi che stiamo vivendo in questo periodo è molto profonda e travolge molti aspetti del nostro quotidiano. Come tutte le crisi obbliga ad un cambiamento profondo e ad intraprendere nuove strade.

Da un po’ di mesi stiamo seguendo con interesse e partecipazione il “vento di cambiamento” che soffia in Guatemala dai nostri amici del Mojoca – il Movimento di Giovani della strada. Come molte realtà appoggiate dalla cooperazione italiana, il tempo in cui stiamo vivendo ha portato ad una riflessione profonda e attenta sulla situazione attuale in cui si trova il movimento. Da qualche mese infatti il Mojoca, anche accompagnato dai partner italiani della rete Amistrada  e dalla comunicazione interna alla rete, ha analizzato le forze che possiede interne ed esterne. Riunioni, scambi di mail, opinioni, idee e proposte hanno avviato un processo di grande cambiamento partecipato per trovare la strada giusta da seguire per innovare e rinnovare il movimento, che a nostro avviso ha molto da insegnare.

Mettere in moto ogni possibile iniziativa produttiva per garantire una parte di autosostentamento e di autonomia è sicuramente una giusta via e ci insegna a fare cooperazione anche con pochi soldi, ma con la riscoperta dei veri valori e delle relazioni. Questo dovrebbe permetterci di andare al di là del modello abituale che vedeva i paesi ricchi del nord del pianeta donare un po’ del surplus della propria ricchezza e il sud in condizione di beneficiario in attesa della “carità”.

Gerard Lutte, il nostro corrispondente da Città del Guatemala ci racconta anche del difficile contesto di vita per i giovani della strada che si trovano di fronte ad un aumento della violenza e di come sia necessario riorganizzare il lavoro di strada.

Gerard si trova in Guatemala ormai da moltissimi anni e ha fatto della “casa 8 marzo”, dove vivono 15 ragazze e 14 bambini e bambine, la sua casa.

Insieme a lui un’equipe di una psicologa, una formatrice,  un’assistente sociale e altre figure che stanno ristrutturando l’organizzazione e le sue diverse attività che vanno dall’accompagnamento di strada, all’inserimento abitativo, alla creazione di microimprese e alla ricerca di lavoro.

Il 25 gennaio, nella prima riunione del direttivo del Mojoca è stato approvato il manuale di funzionamento del Mojoca, che è stato un passo importante verso la riorganizzazione del movimento.

Ecco alcune parole del fondatore del movimento Gerard:

“..In un tempo di grave crisi come quello che viviamo ora, quando svanisce il lavoro e viene eliminato lo stato sociale, quando i diritti al lavoro, all’istruzione, alla salute, all’abitazione diventano merci che solo i più ricchi possono permettersi, molti si rinchiudono nell’individualismo tentando di sopravvivere da soli. Errore gravissimo perchè siamo tutti nella stessa barca che rischia di sprofondare e nessuno può salvarsi da solo.

Alle giovani amiche e ai giovani amici depressi e sfiduciati, io dico: non rimanete mai soli e sole con i vostri problemi perchè sono quelli di tutte. Uscite, radunatevi con gente che affronta le stesse situazioni. Parlate, insieme cercate mezzi per cambiare la situazione. È necessario cambiare. È necessario prendere coscienza che solo un vasto movimento di base formato da tante piccole realtà e capace di opporsi al progetto di morte dell’ imperialismo finanziario speculativo e dei suoi rappresentanti in tanti Governi europei che invece di favorire la creazione di impieghi, toglie a milioni di persone i mezzi per una vita degna di essere  vissuta.

Il tempo di crisi è  il tempo di condividere anche tra noi di Amistrada, di continuare il dibattito iniziato tra i gruppi e allargarlo a tutte le persone della rete, è il tempo di restringere legami di amicizia e di condivisione con le ragazze e i ragazzi di strada. La crisi di civilizzazione che stiamo vivendo esige una risposta radicale di generosità e di lotta affinché l’ amore possa vincere l’odio e la vita la morte..”

Abbiamo molto da imparare anche noi da questi processi di democrazia diretta e empowerment che ci vengono dal “sud del mondo“ e che ci portano una ventata di speranza….

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